PARASSITI (QUELLI VERI)



Quando la Fornero partorì la propria riforma, che allungava i tempi per andare in pensione fino a circa i 67 anni, ricordo che un aspirante baby pensionato si lamentò asserendo che le pensioni non andavano calcolate con il criterio, squallidamente ragionieristico, dell’età e dei contributi versati e del rapporto fra tali due elementi. La pensione, secondo il parassita in commento, era basata su un patto che tale parassita asseriva di avere fatto con i politici, sul cui parassitismo non occorre tornare e che in base patto lui aveva un “diritto acquisito” alla pensione baby. L’aspirante parassita, però, non citava il contribuente che invece era parecchio interessato alla questione, visto che avrebbe dovuto pagare la pensione al suddetto para  ssita, compensando i mancati contributi da lui versati.
Le affermazioni di questo parassita mi sono tornate alle mente un paio di giorni fa, quando il presidente del consiglio regionale del Lazio (tale Abruzzese del PDL), cui sono state assegnate due autoblu -la prima a Roma, sede del suddetto consiglio, e la seconda a Cassino, dove risiede- ha asserito che tali autoblu erano per lui un diritto acquisito. Come evidente, il nostro sistema feudale si basa su una serie di vassalli e valvassori e valvassini, tutti intenti a spolpare le tasse da noi versate: qualcuno mangiando caviale, qualcun altro mortadella e altri ancora spazzolando le briciole dalla tovaglia.
D’altronde, quando qualche giorno fa Monti ha detto che siamo in guerra contro l’evasione fiscale, i primi a schierarsi con lui sono stati i direttori dei telegiornali RAI, cioè i lottizzati, prima fra tutti la marchesina Berlinguer, diventata famosa quando Cossiga annunciò in un’intervista di essersi dato da fare per farla diventare direttrice del TG3. Insomma, siamo ad una nuova versione della lotta di classe e dobbiamo aggiornare gli slogan:
I Z Z A I Z Z A / POTERE A CHI LOTTIZZA
oppure
A Z Z A A Z Z A / POTERE A CHI INTRALLAZZA
Poi Monti afferma nei suoi spot che il parassita è l’evasore fiscale e cioè chi si rifiuta di mantenere tutti questi papponi, piccoli e grandi. Sarebbe come condannare gli ebrei scampati ai campi di sterminio, perché hanno rifiutato alle povere SS il piacere di gassarli. Sarebbe ancor più ora di riformare il sistema elettorale, impedendo di votare a chi gode benefici dallo stato e cioè a chi prende dallo stato più di quel che versa.



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